Dalla stampa 3d al taglio laser CO2, dalle lavorazioni di plastiche e tessuti alle operazioni di incisione e marcatura, dal kiss-cutting degli adesivi e dalla modellazione di gomme e poliuretani al settore degli imballaggi alimentari fino alle saldature metalliche, i depuratori d’aria e i sistemi di filtraggio ec laser studio sono dispositivi che combinano tre tecnologie filtranti per proteggere l’ambiente, i luoghi di lavoro e la salute degli operatori.
Un’unica soluzione in quattro pratiche varianti, modulari, adattabili e regolabili, per soddisfare qualsiasi esigenza di aspirazione e filtrazione di fumi potenzialmente nocivi e sostanze pericolose.
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Com’è fatto?
Versatile e compatto, i depuratori d’aria combinano, insieme, un depuratore d’aria, un prefiltro gravimetrico, un assorbiodori ad adsorbanza e un sistema ad alta efficienza HEPA, tutto racchiuso in un box metallico, facilmente trasportabile, installabile e modulabile in serie.
la tecnologia di filtraggio laser combina in un’unità centralizzata la prefiltrazione di medie in fibra di poliestere di classe di G2 e G3 (EN779) che garantiscono un’arrestanza media dall’80 al 90%, con la capacità assorbiodori dei carboni attivi per l’abbattimento di COV e acetoni. L’ultimo stadio è costituito da una cella con pannelli in microfibra di classe F9, con efficienza frazionaria media a 0,4 μm EN779 superiore al 95% oppure di classe H13 con efficienza M.P.P.S. EN1822-1 del 99,95%, consentendo la reimmissione in aria, previa verifica del rispetto delle normative vigenti.A chi serve?
I depuratori d’aria e i nostri sistemi di filtraggio laser sono indicati per tutte quelle attività che necessitano della rimozione di fumi o polveri potenzialmente nocive, dalla saldatura di metalli e termoplastiche, al taglio di fibre sintetiche o naturali fino alla stampa 3d.
Gli esercizi e le aziende che effettuano taglio laser CO2 per operazioni di marcatura, incollaggio, sbavatura, incisione e intarsio di tessuti, pelli, materiali plastici come plexiglas (PMMA) e poliacrilati, gomme, carta e cartone, film, vetro, quarzo, ceramiche, vetroresina come copisterie, sartorie, concerie, calzaturifici, falegnamerie, ma anche nell’industria alimentare, del packaging e nella pannellistica, nell’automotive e nelle carrozzerie, nel settore delle decorazioni e nello stampaggio di adesivi, etichette o gadget.
I nostri depuratori d’aria sono indicati, inoltre, per laboratori e aziende che utilizzano stampanti 3d e per quelle aziende che effettuano saldature a ferro e stagno.
Fumi di lavorazione. Perché proteggersi?
Durante le operazioni di saldatura, incollaggio e taglio laser si generano fumi, polveri o nebbie che possono contenere fino a 40 sostanze chimiche tra microparticelle metalliche, ossidi e derivati dei complementi di lavorazione, tutte potenzialmente dannose per la salute degli operatori. Il rischio sanitario aumenta, se l’ambiente di lavoro è piccolo e poco areato. Anche le stampanti 3d possono immettere nell’aria una gamma a composizione variabile di particelle ultrafini con diametro inferiore ai 100 nm e COV nocivi derivanti dalle matrici polimeriche, come caprolattami, stireni o esteri dell’acido lattico.
Si tratta di sol eterogenei, costituiti da una varietà di particelle di differente granulometria e tipologia, dal particolato alle sostanze organiche volatili. Per questo è necessaria una soluzione versatile, che combini cioè diverse tecnologie filtranti, in grado di abbattere in diversi stadi i composti pericolosi.
Stampa 3d
Dal laboratorio alla grande azienda, la tecnologia di stampaggio 3d è sempre più diffusa e utilizzata. Molto spesso le stampanti 3d sono collocate in ambienti chiusi e poso areati e questo non fa che accrescerne la potenziale dannosità per la salute degli operatori. È infatti dimostrato che le stampanti FFF (fused filament fabrication), cioè quei dispositivi che consentono di realizzare modelli plastici per deposito di filamenti polimerici fusi su supporti, immettono negli ambienti circostanti una vasta gamma di particelle ultrafini con diametro inferiore ai 100 nm e COV potenzialmente dannosi. La composizione dei fumi dipende dalle specifiche di lavorazione, a partire dai fusi polimerici impiegati e dalle temperature d’esercizio fino al modello di macchinario utilizzato.
Per la maggior parte delle operazioni di stampaggio ed estrusione l’analisi dei vapori ha evidenziato la presenza di residui che vanno dai caprolattami derivanti dai filamenti a base di nylon, allo stirene da quelli di acrilonitrile butadiene stirene (ABS), fino ai polistireni e agli esteri dell’acido lattico ottenuti da acido polilattico (PLA), sostanze potenzialmente nocive.
L’abbattimento dei fumi deve essere perciò localizzato e i dispositivi di filtrazione devono essere versatili per essere in grado di captare la grande varietà di gas e particelle ultrafini che si disperdono nell’ambiente di lavoro durante lo stampaggio.
Saldatura metallica
Con il rischio di emissioni di sostanze potenzialmente dannose per le vie respiratorie, le lavorazioni metalliche sono tra le operazioni più rischiose per la salute degli operatori. Ad esempio le saldature, le smerigliature o le marcature ad altissime temperature generano fumi o nebbie localizzate che raffreddandosi, permangono nell’aria. Si calcola che, durante questo tipo di operazioni, si liberino fino a 40 sostanze tra particelle metalliche, microparticelle, derivati come ossidi e residui di materiali di consumo come oli lubrificanti, gas protettivi o fondenti, per non parlare delle polveri metalliche derivanti dagli stessi rivestimenti e dalle ricoperture dei materiali trattati.
Per questo è fondamentale ridurre al minimo l’esposizione professionale e scongiurare il rischio di inalazione, rimuovendo i fumi mediante sistemi di aspirazione, captazione e filtrazione localizzata.
Taglio CO2
Quella del taglio laser CO2 è una tecnologia che funziona per fusione o per combustione: il laser a gas produce un fascio di luce infrarossa capace di tagliare e saldare materiali plastici come plexiglas e policarbonati. Dalle microperforazioni di imballaggi per uso alimentare alle saldature di film plastici, dall’incisione su carta e cartone, stencil e decorazioni, fino alle marcature su ceramiche, allumina, quarzo e vetroresina, alla decorazione di pelle e tessuti, alla sezione di schiume poliuretaniche e allo scontorno di precisione per adesivi, si tratta di una lavorazione che trova innumerevoli impieghi: copisterie, sartorie, concerie, calzaturifici, packaging, pannellistica, gadgettistica, industria alimentare, automotive.
In tutti i settori di utilizzo, la tecnologia a CO2 sviluppa fumi che raffreddandosi generano polveri ultrasottili con granulometria spesso inferiore al micron e, per questo, estremamente insidiose e potenzialmente dannose. Per ridurre al minimo il rischio di esposizione, sono indispensabili dispositivi che assicurino una filtrazione localizzata e ad alta efficienza.
Tre soluzioni per la filtrazione!
I depuratori d’aria ec laser studio sono adattabili a qualsiasi tipo di impianto: dalle piccole attività alle grandi realtà industriali, le box metalliche sono modulari e collocabili in serie, a seconda delle dimensioni dell’area da trattare. I bracci snodabili e regolabili consentono un’aspirazione localizzata nel punto di emissione, consentendo di posizionare il dispositivo di captazione a ridosso della zona di lavorazione mentre l’ampia superficie metallica ne consente la locazione come bancone di lavoro per stampanti desktop oppure l’utilizzo come piattaforma aspirante, per depressione e conseguente diluizione dell’aria. Infine, le rotelle basculanti garantiscono ampia mobilità d’esercizio e collocazione.
La serie 400 è disponibile in versione Desk (box con banco aspirante ideale per operazioni di carteggiatura, di incollatura, di piccola verniciatura), in versione Express (box ideale per copisterie, timbrifici, produttori adesivi, marcatura laser, stampa 3d, taglio laser) e in versione Trunk (box per l’aspirazione localizzata dotato di braccio mobile, regolabile e snodato, con cappetta aspirante, ideale per l’aspirazione dei fumi di saldatura e di taglio laser a CO2).
Quale filtro macchina taglio laser scegliere?
Ec laser studio propone sistemi di filtrazione per macchine taglio laser per garantire le adeguate condizioni di sicurezza ed igiene sul posto di lavoro, assicurando un corretto ricambio d’aria. Le condizioni ambientali di esercizio previste sono quelle di un normale ambiente di lavoro con temperature inferiori ai 40° C.
L’innovativa tecnologia dei nostri sistemi di filtraggio è progettata per abbattere polveri e inquinanti nell’aria derivanti da lavorazioni artigianali
e industriali, mantenendo l’ambiente di esercizio salubre, inoltre, elimina agenti aerodispersi che potrebbero eventualmente compromettere la qualità dei prodotti finiti. Il flusso di aspirazione è garantito da un potente ventilatore centrifugo che aspira l’aria in ingresso nell’unità di depurazione. L’aria da trattare viene convogliata verso il pacco filtrante, costituito da più stadi di abbattimento degli inquinanti, vale a direfiltro primario e un filtro secondarioin serieper la captazione del particolato, seguiti da uno stadio
con cartucce a carbone attivo assorbiodori, che trattiene le sostanze organiche volatili. La parte terminale è costituita da un modulo con filtro – F9 a tasca rigida (in alternativa Filtro assoluto Hepa H13) -, che elimina i residui e massimizza l’efficienza complessiva, garantendo un flusso in uscita completamente depurato.
Il grado di efficienza delle singole medie filtranti è costantemente controllato da 2 pressostati differenziali. Le spie luminose ad esso collegate indicano che i filtri sono da sostituire. La portata dell’aria può essere regolata da un potenziometro posto sulla plancia di comando.